Le molecole con potere di antigeni sono oltre 6000 e sono presenti in quasi tutti gli alimenti. Per fortuna, però, queste inducono una sensibilizzazione solo in una ristretta parte di persone. Infatti, in condizioni normali, il nostro organismo è pronto a reagire a questi casi di normale routine: il sistema immunitario associato alle mucose, l’acidità del succo gastrico, gli enzimi e la flora batterica lavorano in sinergia, impedendo che le molecole immunologicamente attive attraversino le pareti ed entrino in circolo. Alcune volte, però, questo processo non funziona correttamente e si creano intolleranze e/o allergie.

Come succede al corpo in caso di allergia?

Le allergie si verificano quando, per un mal funzionamento del meccanismo di esclusione, una quantità eccessiva di molecole alimentari con potere di antigene attraversa la barriera intestinale e determina, nei soggetti predisposti, una sensibilizzazione e una reazione.

Come abbiamo visto, tutti gli alimenti sono potenzialmente immunogeni ma per fortuna sono generalmente sempre gli stessi antigeni a causare allergia.

Per determinare una reazione nel corpo umano, un antigene alimentare deve possedere alcuni particolari requisiti:

  • deve essere un buon immunogeno (come lo sono anche le proteine, infatti le allergie sono sostenute da allergeni proteici o glicoproteici)
  • deve resistere ai trattamenti di cottura, bollitura, spremitura, all’acidità del succo gastrico e agli enzimi intestinali (ad esempio, quelli presenti nelle uova e nel latte)
  • deve avere una scarsa capacità di indurre intolleranza

Inoltre, diversi studi fanno presupporre che sia coinvolta anche una predisposizione genetica. Infatti, i portatori di allergie alimentari presentano frequentemente un’anamnesi famigliare con diversi casi di allergie, anche diverse tra loro.

Le allergie alimentari sono sempre sostenute da un meccanismo immunologico e possono essere di due tipi:

  • reaginico: cioè allergie IgE mediate
  • non reaginiconon mediate da IgE con presenza di complessi immuno patogeni, di linfociti T sensibilizzati e, talvolta, anche di anticorpi tossici

Le varie manifestazioni dovute ad allergie si manifestano o in modo isolato o in associazione tra loro, e si possono distinguere, correlatamente alle tipologie di cui sopra, in reazioni immediate e reazioni ritardate

  • Reazioni immediate (IgE mediate) – Si manifestano con orticaria, edema laringeo con dispnea (difficoltà a respirare), nausea, vomito, eczema, dolori addominali e nel peggiore dei casi shock anafilattico
  • Reazioni ritardate (non mediate da IgE) – Si manifestano solitamente in seguito ad una gastroenterite acuta, causando sintomi quali astenia, ansia, otite, dolori muscolari e articolari. In questi casi è molto difficile identificare gli alimenti responsabili

Come diagnosticare un’allergia alimentare

Per ottenere una diagnosi relative alla comparsa di eventuali allergie alimentari, occorre rivolgersi al proprio medico.

I test alimentari mirati all’individuazione di eventuali allergie, sono essenzialmente catalogabili in tre tipologie, ma non tutte hanno fine diagnostico. Le tipologie sono:

  • test intradermici
  • test cutanei
  • dieta di eliminazione

I test intradermici sono utili per selezionare i cibi da eliminare dalla dieta, ma a causa di un’elevata presenza di falsi positivi non sono indicati a fine diagnostico.

I test cutanei, noti anche come skin-test, sono anch’essi utili per selezionare i cibi, ma a causa di un’elevata presenza di falsi positivi, non sono indicati a fine diagnostico e necessitano della conferma del test di provocazione alimentare.

La dieta di eliminazione, come si intuisce facilmente dal nome, consiste in un percorso che prevede di eliminare dalla dieta tutti gli allergeni alimentari più comuni, per poi reinserirli graduatamente ed individuare quali causano criticità.

Come si curano le allergie alimentari

Come abbiamo visto insieme, le allergie vanno tenute sotto stretto controllo del medico, il quale, per le forme più acute, potrà valutare l’adozione di antistaminici. Ma possiamo comunque seguire alcuni semplici consigli per aiutare il nostro organismo. Dopo aver individuato i cibi responsabili, si deve ridurne o eliminarne la presenza nella dieta. In alcuni casi, scaldare i cibi può aiutare, poichè il calore denatura le proteine, riducendone il livello antigenico.